
Affrontare una diagnosi di cancro significa intraprendere un percorso complesso, che coinvolge non solo il corpo, ma anche la sfera emotiva e relazionale. Tra gli aspetti più delicati, ma spesso trascurati, c’è la sessualità.
Molti pazienti oncologici, in particolare le donne, si trovano a dover affrontare cambiamenti significativi nella loro vita sessuale, senza però ricevere il supporto adeguato.
L’indagine
Secondo un’indagine condotta da Iqvia e promossa da Europa Donna Italia, oltre il 90% delle donne con tumore al seno sperimenta problemi sessuali dopo le cure, ma il 66% non ne parla con nessuno e il 42% rinuncia a gestirli. Le ragioni di questo silenzio sono molteplici: vergogna, timore di essere giudicate, o la convinzione che la sessualità sia un aspetto secondario rispetto alla malattia.
Anche dal lato medico, spesso manca un approccio proattivo. Molti professionisti sanitari non si sentono adeguatamente formati per affrontare questi temi o temono di invadere la privacy del paziente. Eppure, come sottolinea la dottoressa Lucia Del Mastro, oncologa e membro del Direttivo Nazionale dell’Associazione Italiana Oncologia Medica, è fondamentale che i medici imparino a porre le domande giuste e a creare un ambiente in cui i pazienti si sentano liberi di esprimere le proprie preoccupazioni.
Sex and the care: il progetto
Per superare questi tabù, sono nati progetti come “Sexandthecancer®“, promosso dall’associazione Mamanonmama, che mira a sensibilizzare sia i pazienti che i professionisti sanitari sull’importanza della salute sessuale. Attraverso iniziative di formazione, supporto psicologico e informazione, si cerca di garantire a tutti i pazienti oncologici il diritto a una vita sessuale soddisfacente e appagante.
Inoltre, strutture come l‘Istituto Europeo di Oncologia di Milano hanno introdotto l’approccio della “sessuologia integrata”, che coinvolge ginecologi, psicoterapeuti e altri specialisti per offrire un supporto completo alle pazienti.
Questo modello multidisciplinare riconosce l’importanza della sessualità nella qualità della vita e si propone di affrontare le problematiche sessuali in modo coordinato e personalizzato.
In conclusione, è essenziale riconoscere che la sessualità è una componente fondamentale del benessere di ogni individuo. Affrontare apertamente questi temi, fornire supporto adeguato e promuovere una cultura della comunicazione può fare la differenza nella vita dei pazienti oncologici, aiutandoli a ritrovare un senso di normalità e pienezza anche dopo la malattia